17 luglio 2015

Cucina con vista

 Accogliente, luminosa, funzionale. Questa è " Cucina con vista "
cucina con vista
L'acqua sta per bollire


Chi traffica fra i fornelli? Per le cene sicuramente io




Non rinneghiamo il passato, ma da oggi le ricette saranno esclusivamente vegetariane e vegane.

06 luglio 2014

Comunicazione

Diventerà anche un blog di maglia, si può dire che sarà un blog di passioni, quello che mi appassionerà, di qui in avanti, farà parte di queste pagine. 































 I primi lavori di cui ho ricordo risalgono a quando facevo quinta elementare. Ammalata di scarlattina, non potevo tornare a scuola se non dopo quaranta giorni, si parla degli anni '50 (!959), nel letto, circondata di gomitoli di tutti i colori che sfornavo passate per i capelli, praticamente una al giorno. Ma i miei imparaticci sono certamente degli anni precedenti. Le nonne sono state le artefici della mia curiosità, una maestra con i ferri e l'altra con l'uncinetto.

15 marzo 2013

Budino di riso

Al bar,  il più timido del vassoio è il budino di riso, mentre gli altri: bomboloni e cornetti  si pavoneggiano sicuri di sé tra glasse appariscenti  e croccanti granelli di zucchero, fieri dei loro grassi ripieni.
Il budino invece rimane in disparte, anche perché al contrario dei suoi compagni non ha molto da esibire tuttalpiù il leggero manto di zucchero a velo, ed aspetta. E' lì per quei pochi, ma fedeli estimatori che sarebbero persi senza di lui: a disagio al solo pensiero di impugnare l'ingombrante brioche o di addentare il grasso e strabordante bombolone.

Io sono una fedele estimatrice del piccolo budino, pronta a cambiare, addirittura, bar se non lo dovessi trovare nel vassoio: e allora: perché non provare a farlo a casa? 

Pasta frolla
Farina  250g.
Zucchero a velo  125g.
Tuorli  4
Burro  100g.
Olio extravergine di oliva  1 cucchiaio
Scorza di limone 

Ripieno
Riso  200g.
Latte  500 + 250g.
Tuorli  3
Zucchero  70g.
Scorza di limone

Prepariamo la pasta frolla con tutti gli ingredienti a miscelare, chi ha una planetaria o il Bimby, a velocità media, gli altri in un recipiente con la forza delle loro mani. Facciamo un panetto e lo mettiamo a riposare in frigorifero per una mezz' ora.

Prepariamo il ripieno: il riso va messo a cuocere in 500g. di latte con la scorza grattugiata del limone e 20g. di zucchero, l'attenzione deve essere sempre alta per fare in modo che il riso non si attacchi al tegame. Al momento che il liquido è stato completamente assorbito dal riso si può togliere dal fuoco. I tre tuorli vanno montati con i 50g. di zucchero rimasti con una frusta elettrica. Nel frattempo i 250g. di latte rimasti vanno messi a scaldare senza raggiungere il bollore e poi miscelati ai tuorli montati. L'insieme va rimesso sul fuoco e, girando costantemente con la frusta, arrivare all'attimo del bollore. Spegnere subito. Lasciar raffreddare.
Si uniscono il composto di riso con quello dei tuorli e sarà il nostro ripieno della frolla.
     
Riprendiamo in mano la pasta frolla, che, essendo abbastanza morbida,  modelliamo facilmente nel contorno e nel fondo dello stampino tondo o ovale ad uno spessore di 4mm., all'interno poniamo il ripieno fino  all'orlo della pasta. Il forno, già caldo a 180°, li accoglie fino a quando la  frolla non prende colore ( circa 25 minuti )      
Buoni anche il giorno dopo.





13 marzo 2013

Il cavolo romanesco sopra il pane


































Il pane è stato fatto con la farina del pane nero ai 7 cereali, ma è stato fatto dall'uomo di casa, che,  ogni qual volta supera il confine tra divano e cucina va lasciato stare  da solo.

Il cavolo romanesco è stato lessato in acqua salata per 10 minuti il tempo di ammorbidirsi e di avere integre le cimette.

La mozzarella di bufala tagliata a fette spesse è stata messa sopra il pane condita con l'olio extravergine di oliva e  una macinata di pepe.

Poi tutto in forno a 200° C fino a quando la mozzarella si è stesa sul pane caldo e croccante.

22 febbraio 2013

Torta al cioccolato


Mia figlia Claudia ieri ha compiuto 24 anni, ha trascorso una giornata piacevole: in libreria, acquistando libri con lo sconto dei punti accumulati da tempo, in un negozio di musica acquistando 2 cd con un buono regalatole nel giorno della sua laurea, in un negozio vintage, dove lavora saltuariamente, scambiando la sua retribuzione lavorativa con degli occhiali che le "stanno da Dio" e non potevo non farle trovare una semplice torta come del resto è semplice lei.

Torta al cioccolato,  libere idee  dal libro "L'ABC del cioccolato" di Julie Andrieu.

200 g.cioccolato con il 70% di cacao
150 g. di burro
130 g. di zucchero
5 uova
150 g.  farina di mandorle
1/2 cucchiaino di cannella

Il cioccolato è stato sciolto a bagnomaria, mescolando lentamente ed aggiungendo il burro a piccoli pezzi, il tutto dovrà risultare un composto omogeneo.
I tuorli separati dalle chiare sono stati montati con lo zucchero e il 1/2 cucchiaino di cannella, ai quali è stato aggiunto il composto di cioccolato e burro e la farina di mandorle,  la rotazione con la spatola ha portato ad ottenere un composto morbido.
Gli albumi montati a neve sono stati aggiunti con movimenti lievi dall'alto al basso e viceversa al composto precedente. Una tortiera imburrata di 20 cm. di diametro ha accolto il tutto.
Il forno era già acceso a 180° e la torta è stata posta nella parte alta del forno per 30 minuti

I libri, le riviste, le ricette estrapolate

I tantissimi libri di cucina,  raggruppati per argomento, si sono fatti spazio in casa e ne hanno preso possesso; sono dei coinquilini silenziosi di grandissima compagnia sempre pronti a dare una mano al bisogno ed, infatti, mai lasciati in pace. Vengono letti e riletti, estrapolati, appuntati.
Il loro uso è divenuta una costante, sono pronti a sciogliere dubbi e qualche volta a farli venire, ma stimolando la ricerca riescono a rendere entusiasmante la risoluzione dei problemi.
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Non ci sono solo i libri, ma anche le amiche riviste per cui negli anni ho avuto sentimenti mutevoli: a causa di certi cambiamenti nel look e nel contenuto, si è passati spesso dal grande amore all'assoluta indifferenza. Di alcune riviste sono sopravvissuti soltanto fogli sciolti, i più interessanti, mentre il corpo ha alimentato il fuocherello del camino, facendosi cenere, oppure è  finito nei cassonetti dietro casa. Dispiace, ma altrimenti l'invasione sarebbe totale.

Le letture e le sbirciate hanno fatto sì che il mio piccolo" bagaglio" si ampliasse, che l'interesse s'intensificasse e che diversi quadernoni si riempissero di appunti, di trascrizioni e ricette a cui spesso però dimenticavo di annotare l'autore. Chi aveva avuto la grandissima idea di abbinare quell'ingrediente così speciale a quella zuppa? Chi era andato alla ricerca di quel legume così raro, ormai perduto, tanto da fare si che la coltura riprendesse sorprendentemente vigore?
Si sono susseguite numerose  prove e tentativi di emulazione, alcune volte riuscite alla prima, altre abbandonate e poi riprese per essere abbandonate di nuovo, un po' come in un rapporto conflittuale fra amanti.
Queste pagine di appunti, nate per ricordare idee e soluzioni, senza oppure con il nome dell'autore, di cui spesso però si finisce per dimenticarsi ugualmente, rappresentano bene quello che intendo per cucina: un patrimonio universale, senza diritti di proprietà.

Nei miei post dunque si parla di me, ma allo stesso tempo si parla anche di altri, di tutti quei cuochi o giornalisti che siedono stipati tra la polvere dei miei scaffali e di quelli che a loro volta sono stati d'ispirazione a quest'ultimi, sarebbe stupido negarlo, siamo arrivati così lontano con la sperimentazione e la ricerca che nessuno può più dire di aver inventato qualcosa, nessuno può più usare aggettivi come mio o tuo in cucina.
Si tratta sempre e comunque di trovate collettive.

Quando cucino ci metto del mio, è vero, spesso ho delle intuizioni, ma non ho la presunzione di pensare di essere stata la prima,  tuttavia quest'aspetto,  ovvero la non esclusiva paternità di certi accorgimenti, non  mi impedisce di parlarne con voi.
 La ricetta, infatti, sarà sempre della nonna, le dosi le stesse consigliate dal famoso pasticcere e la variante come minimo sarà quella regionale. E allora? Che importa? Vorrà dire che così è più buona.