riservato alle tavole dei nobili essendo poco produttivo e molto caro fino all'Ottocento
veniva coltivato solamente per l'imperatore.
Ad introdurre il riso nero in Italia è stato un cinese, il Dottor Xue Ren Wang, ricercatore della Sapise.
Nel 1996, dopo anni di studi, ha creato una nuova varietà che ha preso nome " riso di Venere "
e che cresce nella Lomellina e nel Vercellese.
E' stato ottenuto da un incrocio con una varietà asiatica messa a disposizione dall'Istituto Interna=
zionale di Ricerca sul Riso che ha sede nelle Filippine. Le prime selezioni sono avvenute nella
pianura padana.
Sembra che studi americani abbiano constatato che il riso nero contiene più antiossidanti
dei mirtilli, oltre ad essere molto ricco di microelementi minerali come ferro,zinco,selenio,calcio e
manganese fondamentali per il metabolismo delle vitamine.
La cottura avviene in acqua per 45-50 minuti. Si sprigiona un'aroma di nocciole e di spezie.
La farina di riso nero " Venere "si usa unita alla farina di grano per la pasta, alle patate per gli
gnocchi ed anche in pasticceria per i dolci conferendo a tutti gli alimenti il classico aroma del riso.
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