10 ottobre 2011

Bruce

Quante volte io scrivevo su questa tastiera  e tu seduto accanto a me avrai pensato: ma che casa di pantofolai mi è capitata. Le passeggiate, per te non erano mai abbastanza, per la tua voglia di conoscenza e finivano sempre troppo presto. tante, tante cose ancora non hai avuto il tempo di scoprire.
Sempre c'è stato fra di noi un grande feeling ci hai accettato subito dandoci una grande leccata nel naso
e da li è sbocciato un grande amore.

Deva ti ha mostrato i denti appena sei arrivato, ma tu hai capito che lei c'era e tu dovevi solo aspettare
che poi ti avrebbe amato e così è stato. Gli manchi.
A noi ci manchi e sempre ci mancherai, non si poteva non volerti bene, grande patatone!
Brook, come ti chiamava la nonna, a cui sembrava troppo difficile pronunciare il tuo nome, Brook ripete,
e cerca il tuo sguardo, quando la mattina andavi a salutarla e posavi il tuo zampone sopra le sue mani
delicate per cercare l'ennesima carezza.
Tutti hanno chiesto di te: Margherita, Cinzia, Marisa, Fiora......a tutti eri rimasto nel cuore per la tua riservatezza,  la tua gioia, la tua simpatia.
Il tuo destino, hanno detto i medici, era segnato e allora a noi rimane solo la consapevolezza che babbo
e Claudia ti hanno fatto conoscere il mare....e che la tua ultima giornata è stata una giornata speciale.
Avevi solo undici mesi.....

Claudia ha sentito di scrivere queste  parole per te, delle tue ultime ore:

ULTIMO GIORNO AL MARE

Sono Bruce, è il sei di Ottobre, oggi ho visto per la prima volta il mare.
Arrivo a corsa a riva guardo a destra poi a sinistra: 
il mare, il mare, il mare, il mare, il mare. 
E da dietro gli altri arrivano.
Questo mare io l'ho bevuto, l'ho nuotato, e l'ho anche vomitato, insieme ad un pomodorino dell'orto della pappa di ieri, mi ci sono strusciato, c'ho fatto il casca morto e c'ho camminato lento come un cavallo elegante. 
Poi nella sabbia. Mi ci sono rotolato, l'ho mangiata, l'ho vestita, ne ho fatto una buca fresca.
E poi ancora il mare.
E poi la sabbia.
Ho seguito Deva, una volta mi ha mostrato i denti, avevo esagerato.
C'ho giocato a “riporta il legno”,lei, veloce, vinceva, io ho partecipato.
Ho annusato i pensionati tedeschi in villeggiatura, un po' di puzza sotto il naso.
Ho passeggiato sui teli, mi sono fatto spostare.
Ho puzzato di cane bagnato.
Sotto il tavolo con i teli bianchi sembravo un VIP in Sardegna.
Ho camminato su di una pianta che ha reso la mia coda un rasta.
Poi il mare.
Poi la sabbia 
Poi: “BBBruceeeeeeeeee vieni quaaaaaaaaa!!!”
Ma, ancora il mare e ancora la sabbia.
Il cuore mi batteva forte.


Ciao piccolo Bruce, sempre nei nostri cuori.



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