16 marzo 2011

Ricordi

Le persone che ci hanno lasciato fisicamente, sono certa, ci accompagnano nel nostro quotidiano.
Ed oggi ho sentito proprio questo.
E' una giornata particolare, e tu lo sai bene! Stamani non ero sola, il tuo ricordo mi ha
portato a compiere gesti che non facevo da tanto tempo, forse da quando ero piccola, ma allora era curiosità infantile.

Dove sono le tue foto?  Ho cercato, ne avevo in mente qualcuna in particolare che da troppo
tempo giacevano tra scatole, ducumenti, bollette ormai inutili. E piano piano mi sono tornati
in mente tanti, tanti episodi non sempre piacevoli, ma che hanno fatto parte della tua vita e della mia
insieme a te.

Ne ho trovata subito una, che da piccola adoravo "sembri un attore " ti dicevo e tu sorridevi.
  E poi c'era un'altra, con un gran cappello, e una con l'impermiabile: Humphrey Bogart in Casablanca !



Come eri magro!  Io non ti ricordo così, qui eri veramente molto giovane, io sono arrivata più tardi,
ma le foto di questo periodo erano quelle che più mi incuriosivano da bambina, insieme
ai tuoi racconti.

Berlino, Baden Baden, Roma, grandi alberghi, grandi banchetti, grande disciplina nel lavoro
e anche grandi sorprusi, lavori non tutelati, la vita da lavoratore in un paese straniero.
Queste erano anche le " fiabe " che mi piaceva ascoltare e tu non ti stancavi mai di
narrare, perchè erano il tuo vissuto e da lì io dovevo prendere esempio e mi dovevo
foggiare.

Berlino



Poi quando parlavi tedesco, che fascino , mio padre che sapeva interloquire con degli
stranieri e per me piccolina era veramente uno spettacolo: "babbo, babbo che hanno detto? "
E questo ti ha facilitato, al tuo ritorno in Italia, per poter trovare un lavoro, e infatti praticamente
non hai più smesso di lavorare.

Il tuo sogno si è avverato: hai potuto aprire una tua attività e negli anni tu ne hai fatta di
strada, quella era la tua vita e la tua casa, hai trascorso tutto il tuo tempo, prima
dietro una stufa a legna, poi via via fino al forno a convenzione.
Non c'erano feste, non c'erano soste, ma quella era la tua gioia.

Anche la tua salute era dietro a tutto, ti ho visto lavorare con una benda ad un occhio,
 non ti fermavi, dove la prendevi tutta quella forza? Poi anche tu ti sei dovuto
arrendere e mi sembrava giusto subentrare e darmi da fare seguendo il tuo insegnamento.
Quante volte ci siamo scontrati, io non potevo essere alla tua altezza, ma andavo
avanti e sono andata avanti.

Tu sai bene che giorno è oggi, è la fine di una storia lunga due generazioni, ma non è certamente
una sconfitta anche tu sono sicura che avresti agito come me.
Solevi dirmi: "Ragazza mia, goditi la vita! " La ragazza ormai non c'è più , c'è una donna
di una certa età che ormai sentiva la stanchezza fisica di un lavoro entusiasmante
che ti ringrazio di avermi insegnato. Ciao babbo!

1 commento:

Spaghettino